CALCIO
L'avversario di turno: Casertana Football Club
La storia della 'Rivolta del pallone', raccontata dalla penna di Franco Lisi
Fasano - L'avversario che domani il Città di Fasano affronterà a Locorotondo, quale primo incontro casalingo del campionato (attesa l'indisponibilità del “Vito Curlo” interessato dai lavori di impianto del manto in erba sintetica) sarà la blasonata Casertana Football Club. E' una delle squadre più antiche della Campania. Venne fondata, da un cameriere, agli inizi del secolo scorso, precisamente nel 1908, col nome latino Robur (la Forza). Soltanto nel 1924 assunse la denominazione Unione Sportiva Caserta. Con alterne vicende, sia sportive che societarie, ha militato prevalentemente in campionati professionistici, di cui due in Serie B (nel 1970 e nel 1991). Dal 1993, a seguito di crisi societaria, è scesa fra i dilettanti.
Il suo momento di maggiore notorietà lo deve però a un clamoroso fatto di cronaca: alla famosa “rivolta del pallone” che per tre giorni funestò la tranquilla e borghese città di Caserta. Cosa accadde? La squadra di calcio cittadina, militante in C1 in quel campionato del 1968-69, veleggiava in testa alla classifica e concluse la sua trionfale cavalcata con due punti di vantaggio sulla sua diretta antagonista; il Taranto. I casertani impazzirono di gioia e ci fu grande festa in città: striscioni, cortei, cori, coinvolgimento popolare totale, , un vero tripudio in rossoblù. Caserta, piccola città di provincia (all'epoca 60.000 abitanti) vissuta sempre all'ombra di Napoli, finalmente aveva una sua visibilità nel campo dello sport. Ma la gioia dei casertani durò poco. Successe il patatrac : la società del Taranto presentò un articolato ricorso agli organi federali denunciando un illecito sportivo: la partita vinta dalla Casertana a Messina era truccata. L'illecito sportivo comportava una penalizzazione di 6 punti e quindi la perdita del titolo acquisito sul campo. Il verdetto degli organi federali fu pronunciato nella serata del 7 settembre 1969, ma fu secretato per ragioni di ordine pubblico. Venne annunciato per radio soltanto l'indomani alle 9,30. Però durante la notte A Caserta erano confluiti da Napoli e da Foggia diverse camionette di poliziotti. Il sindaco, sull'onda emotiva, riunì la Giunta d'urgenza e firmò una improvvida delibera con la quale invitava la cittadinanza a manifestare “con tutti i mezzi consentiti lo sdegno e la protesta più viva avverso il grave e farsesco provvedimento di cui si chiede l'annullamento”. Successe l'inferno.
I tifosi trascinarono anche pacifici concittadini in una insurrezione violentemente sconsiderata distruggendo uffici pubblici, negozi e prendendo d'assalto la stazione ferroviaria e il casello autostradale bloccando traffico e attività produttive. Furono tre giorni di battaglia urbana. I poliziotti per la prima volta usarono gli scudi tattici di plastica. Ci furono novantanove arresti. Si registrarono danni per milioni di lire. Sui giornali esteri Caserta ebbe una indesiderata popolarità. Sono trascorsi 52 anni da quei fattacci. Dopo un anno il calcio di Caserta si riscattò e raggiunse la Serie B. Poi, alti e bassi e retrocessioni fino all'Eccellenza. Attualmente è stata ammessa in soprannumero al campionato di Serie D. Ha giocato in casa, all' “Alberto Pinto”, la prima partita di questo campionato battendo per 2-1 il Nola. Il loro allenatore è una nostra vecchia conoscenza, Enzo Maiuri. Ha allenato l'A.S. Fasano dal luglio 2008 al giugno 2009 quando presidente era Annino De Finis. Il Fasano concluse quel campionato al 9° posto con 46 punti.
Franco Lisi
di Redazione
25/09/2021 alle 06:36:00
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